Sgrunt!

Voi lo vorreste un nome da pirata?

Recensione

Voi lo vorreste un nome da pirata? Io lo vorrei. Mio figlio anche. Per questo quando abbiamo letto Sgrunt! Ce ne siamo subito dati uno! Perché è proprio quello che fa, dovete sapere, il signor Sgrunt con Giustino. Del resto sembra che a Monte Quiete, dove entrambi abitano, non succeda mai niente. Ma se andate a vedere bene, a scuola c’è una ciurma di bulletti e in paese un cowboy prepotente. Quindi, un nome da pirata ci vuole: per acquisire sicurezza, per combattere degnamente, per capire che a volte le persone sono diverse da quelle che sembrano.

È proprio Giustino, bravo in matematica e che non ha mai visto il mare, a raccontarcelo in prima persona. Perché lui un po’ si annoia a Monte Quiete, dove nota che è tutto uguale… tranne proprio la casa del signor Sgrunt: sarà davvero un pirata come si dice? E perché non parla mai con nessuno e sembra sempre arrabbiato? E che fine hanno fatto i 13 gatti che un tempo girovagavano per le vie?

Daniele Movarelli –con le parole – e Alice Coppini – con il disegno – danno vita a una storia molto divertente che permette di diventare (un po’) più grandi, come tutte le storie intelligenti riescono a fare, ma anche a far ripassare le frazioni!

Se volete anche voi fare la conoscenza del signor Sgrunt, andando oltre le apparenze, e di Giustino, andando oltre le apparenze, nonché scoprire che fine hanno fatto i 13 gatti, non perdetevi quest’immersione nella fantasia. E datevi subito un nome da pirata.

Manuela Capelli






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